La Collegiata di San Gaudenzio

La prima colonizzazione del sito risale all’epoca celtica durante la quale fu utilizzato come luogo di culto pagano. La Collegiata si trova sulla sommità della collina rocciosa, originariamente isolata dall’abitato.

Le prime fonti certe sono costituite da atti notarili del 1139 che citano la chiesa e il relativo portico nel quale si svolgevano le riunioni del Consiglio della Curia Superiore della Valsesia. Testimone di questo passato è la trifora sormontata da archetti riconoscibile alla base del campanile.

La chiesa fu fregiata del titolo di Collegiata nel 1669.

Nel corso degli anni sorsero ai piedi del monte altre costruzioni a carattere religioso, quali oratori, chiese e cappelle. L’area della Collegiata divenne una cittadella del sacro, della quale molte strutture furono abbattute tra il XIX e il XX secolo.

Il complesso subì numerose modifiche nel corso dei secoli. Le opere più importanti furono eseguite a partire dal 1709, grazie al parroco Benedetto Giacobini; egli trovò le strutture in avanzato degrado e fece sì, attraverso un totale rimaneggiamento, che la Collegiata riacquistasse prestigio. Nel 1933 quando fu eseguito il rimaneggiamento degli archi della navata, trasformati da acuti a tutto sesto.

Il G.E.S.C.A.V. collabora con la parrocchia per la valorizzazione di alcuni locali ipogei recentemente scoperti sotto la navata che ne rivelano un passato dimenticato.

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